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Industria 4.0 e PNRR: un’accoppiata vincente per le aziende italiane?

Industria 4.0 e PNRR sono temi di cui da tempo di discute in Italia, oltre che vere e proprie risorse di sviluppo per tutte quelle PMI che rappresentano la vera colonna vertebrale dell’economia italiana. E, a ben vedere, secondo un’indagine diffusa da Unioncamere su dati elaborati dal centro studi Tagliacarne, il 16% di queste si è già attivata per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza mentre un altro 13% ha in programma di farlo. 

Industria 4.0 e PNRR in Italia? No, grazie

Ma cosa succede a quel quasi 80% che rimane fuori da tale conteggio? Ebbene, in questo caso i dati non sono incoraggianti: industria 4.0 e PNRR sembrano infatti non essere, oggi, temi di interesse per la gran parte dell’imprenditoria italiana. Più del 70% delle imprese nostrane è infatti fermo al palo, senza, al momento, interessarsi alle molteplici occasioni di sviluppo che si stanno aprendo: specie le imprese di minori dimensioni, infatti, non hanno nemmeno in programma di avvalersi di queste risorse.

 

Una vera occasione sprecata che, oltre a rallentare i ritmi di aggiornamento, allontana l’Italia dalla media europea in tema di digital transformation e transizione tecnologica nel nome dell’industria 4.0. E, in effetti, solo un quarto dei Paesi europei si sta adeguando, inserendo i processi innovativi dell’industria 4.0 nella propria strategia produttiva e nella road map aziendale. Più della metà non vi si è proprio approcciata escludendo del tutto la digitalizzazione dalle proprie strategie aziendali.

I motivi del mancato adeguamento italiano

Trattasi di negligenza italiana? Non proprio. O meglio, non sempre. Secondo un sondaggio svolto dall’istituto di ricerche di mercato YouGov per conto di Handelsblatt e TeamViewer che ha coinvolto i decision-maker di dieci Paesi europei tra cui l’Italia, qui come anche nel resto del Vecchio Continente il principale responsabile della lenta crescita delle aziende è rappresentato dagli alti costi da sostenere, cui si aggiungono le lungaggini nelle tempistiche necessarie per completare lo switch verso una nuova modalità di gestione e produzione. 

 

Frictions che, per il 32% dei decision-maker intervistati, erigono un vero e proprio muro nella strada verso la digitalizzazione della propria azienda. Di certo non si tratta degli unici dubbi, che, in maniera e in misura diversa, interessano diversi settori aziendali: si passa infatti per la dalla sicurezza informatica (che preoccupa il 28% degli intervistati) per giungere fino all’incompatibilità tra i macchinari già in uso in azienda e le nuove tecnologie che richiedono un continuo aggiornamento.

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