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Le macchine per la movimentazione industriale e gli impianti di movimentazione automatica industriale sono supporti molto importanti per qualsiasi azienda che si occupi di logistica industriale. Qualsiasi sia il settore, infatti, tali macchine e impianti sono studiati e progettati al fine di ottimizzare il flusso di lavoro, andare incontro alla richiesta di produzione del cliente e perfezionare le esigenze strutturali dell’edificio, avendo dunque un unico grande obiettivo: migliorare la resa dell’azienda, andando a eliminare eventuali errori che inevitabilmente si creerebbero con il lavoro manuale. 

Quando si parla di ribaltatori industriali si fa riferimento a quella specifica categoria di macchinari utilizzati per agganciare appositi recipienti contenenti oggetti di vario genere, sollevarli fino a un’altezza prestabilita e rovesciarne il contenuto senza danneggiarlo su un altro componente dell’impianto (tipicamente, un nastro trasportatore, un trituratore, una tramoggia di raccolta). Uno strumento, dunque, necessario da utilizzare nella catena di trattamento di qualsiasi prodotto al fine di velocizzare, automatizzandole e rendendole più precise, quelle procedure che, altrimenti, verrebbero espletate a mano da un operatore.

Quando si parla di tavole elevatrici si fa riferimento a piani o piattaforme di sollevamento che, tramite un sistema di cilindri idraulici, sono in grado di sollevare o abbassare carichi e agevolare, così, le operazioni di movimentazione e manipolazione delle merci, a diversi metri di altezza e spostando carichi da pochi chili a diverse tonnellate. Le tavole elevatrici rappresentano un’alternativa ai montacarichi e il loro uso è abbastanza frequente nelle officine, in particolare in quelle meccaniche.

Industria 4.0 e PNRR sono temi di cui da tempo di discute in Italia, oltre che vere e proprie risorse di sviluppo per tutte quelle PMI che rappresentano la vera colonna vertebrale dell’economia italiana. E, a ben vedere, secondo un’indagine diffusa da Unioncamere su dati elaborati dal centro studi Tagliacarne, il 16% di queste si è già attivata per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza mentre un altro 13% ha in programma di farlo. 

Ormai è sotto gli occhi di tutti: il periodo pandemico da Covid-19 ha dato un impulso fortissimo alla meccanizzazione e, soprattutto, alla digitalizzazione dei processi in qualsiasi settore. L’uso della tecnologia è schizzato alle stelle, pertanto non deve stupire che, oggi, il mercato 4.0 abbia un valore complessivo stimato di 4,1 miliardi, in aumento di 200 milioni di euro rispetto al 2019. Alcune tecnologie – diventate ancora più importanti durante i vari lockdown e la conseguente riorganizzazione del lavoro da remoto – come il cloud sono state utilizzate dalla maggior parte delle aziende italiane (60% secondo l’Istat) nel 2020 con una crescita del 36% rispetto al 2018.